Alta Via Bepi Zac
Difficoltà: EE Dislivello: m. 231
Attrezzata con corde fisse e scale di legno, percorre i vecchi camminamenti austriaci della I° Guerra Mondiale. Il primo tratto, che raggiunge la Sforcela Uomo in 5 ore ca. attraverso le Creste di Costabella e la Sforcela Ciadin, presenta spunti di interesse paesaggistico (vista a 360° su tutti i gruppi dolomitici della val di Fassa: il Latemar il Catinaccio il Sasso Piatto il Sella la Marmolada e i Monzoni) e storico (lungo tutto il percorso, che si snoda in parte in galleria, si incontrano resti di opere belliche come trinceramenti, baracche, scale e passerelle in legno). Poco dopo Cima Campagnaccia un sentiero consente, a chi desidera abbreviare la traversata, di scendere al Passo S. Pellegrino. Il 2° tratto, che raggiunge Cima Uomo, è consigliabile solo ad alpinisti esperti.
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Alta Via Bruno Federspiel
Difficoltà: EE allenati Dislivello: m.890
Itinerario che si svolge in ambiente aperto e panoramico, l'Alta Via Bruno Federspiel (n. 616) segue il filo di cresta tra Val di San Pellegrino e Val dei Monzoni. Raggiunta velocemente la Punta delle Selle (m. 2593), il sentiero, che prosegue sempre più esposto fra roccette ed erba, conduce in ca. 40' alla vetta della Punta d'Allochèt (2582 m), oltrepassata la quale si supera ancora un baraccamento austriaco e si raggiunge in breve l'attacco della cresta dei Monzoni. Alcuni passaggi, su placche lisce, sono attrezzati con corda fissa. Attraversata una sella erbosa alla base dello Spiz de Tariciogn (m. 2647), seguendo i segnavia si raggiunge dopo una ripida salita la larga sella della Forcella Ricoletta (m. 2431). Da qui è possibile scendere in 2h a Fango, in Val di San Pellegrino, o proseguire per la Cima Malinverno (m. 2630) poi, scendendo, raggiungere Forcella Vallaccia (zona mineraria) e di qui raggiungere il Rifugio Vallaccia (m. 2275) dal quale attraverso i pascoli di Gardeccia, si arriva nella Val dei Monzoni.
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Sentiero attrezzato Gino Badia
Difficoltà: EE Dislivello: m. 760
Partendo dal Passo delle Selle, il Sentiero Gino Badia (N. 640) permette di raggiungere la verde Val S. Nicolò, attraversando la splendida conca del Lagusèl, un laghetto dal caratteristico colore verde-azzurro, seminascosto in una valletta circondata da pini cimbri e ontani. La prima parte, che raggiunge la Forcella del Piéf (m. 2186), aperta tra il Sass da Pief ed il Monte Palón, prevede il superamento di un breve tratto attrezzato con corde fisse, che guidano lungo una ripida rampa rocciosa. Oltrepassata la conca del Lagusèl, il sentiero conduce in ca. 45', attraverso il bosco del versante SO del M. Pecòl, alla località Mezzaselva nella Valle di S. Nicolò.
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Prendendo il sentiero 604, scendendo verso la Val dei Monzoni, nei pressi del Laghetto delle Selle, si trova sulla destra una traccia con la scritta in vernice "Accesso via Giulio Goivannini-Via Alpinistica 5°", si continua seguendo gli ometti, poi si traversa un ghiaione e si arriva al vero e proprio attacco della via.
La relazione che segue è tratta dal seguente sito:
1° tiro: risalire la rampa/camino, superando un risaltino strapiombante; dunque obliquare a destra per placca con roccia delicata fino alla sosta (35 m, III, III+, passo IV+, 4 spit e 1 chiodo).
2° tiro: dritto per la placca fessurata; strapiombino con buone maniglie dunque più facilmente fino al comodo terrazzo di sosta (25 m, IV, III, 3 spit, 1 chiodo).
3° tiro: non salire dritti verso il chiodo, ma traversare qualche metro a sinistra superando un canale, per poi rimontare le belle placche appoggiate alla sua sinistra. Sosta nei pressi dello spigolo (35 m, II, III, 4 spit).
4°: tiro: obliquare a destra dunque risalire un facile canale che verso la fine ripiega a sinistra. Superare con attenzione un grande masso poco stabile e sostare nuovamente sullo spigolo. 30 m, II, passo III, 2 spit
5° tiro: seguire gli spit lungo la bella placca compatta, che richiede un’arrampicata di aderenza. Proseguire dunque facilmente lungo lo spigolo fino alla base dell’ultimo risalto, sosta sulla destra (25 m, V passaggio iniziale azzerabile, IV+, II, 4 spit).
6° tiro: superare l’ultimo muretto e fare sosta poco più avanti su singolo spit con anello (20 m, III, II, 1 spit). E’ anche possibile proseguire su terreno ormai elementare fino in vetta e sostare lì (probabilmente 50 metri).
Per la discesa continuare lungo la cresta in direzione opposta a quella di salita, fino a un salto di roccia (presente anello per doppia); si disarrampica prestando attenzione agli appigli non sempre sani (II), dunque si imbocca un ripido canale che punta dritto al laghetto.
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